Sia il dato testuale, sia la ratio legis della legge “104”, confortano l’interpretazione secondo cui il permesso, che, occorre ricordare, è frazionabile anche in ore, debba corrispondere alle ore di lavoro non prestato, e che una diversa condotta integra violazione del principio di buona fede, sia nei confronti del datore di lavoro (che non beneficia della prestazione), sia nei confronti dell’INPS (che materialmente ne eroga il corrispettivo), di talché, in ipotesi di insussistenza del nesso causale tra assenza dal lavoro e assistenza al disabile, si è in presenza di un abuso del diritto
Massima
Permesso legge 104/1992 – assistenza che legittima il beneficio – intervento assistenziale di carattere permanente – necessità – carenza del nesso causale – doveri di correttezza e buona fede – violazione grave – sussiste
In tema di congedo straordinario, l’assistenza che legittima il beneficio in favore del lavoratore, pur non potendo intendersi esclusiva al punto da impedire a chi la offre di dedicare spazi temporali adeguati alle personali esigenze di vita, deve comunque garantire al familiare disabile in situazione di gravità di cui all’art. 3, comma 3, della l. n. 104 del 1992 un intervento assistenziale di carattere permanente, continuativo e globale nella sfera individuale e di relazione; pertanto, ove venga a mancare del tutto il nesso causale tra assenza dal lavoro ed assistenza al disabile, si è in presenza di un uso improprio o di un abuso del diritto ovvero di una grave violazione dei doveri di correttezza e buona fede sia nei confronti del datore di lavoro che dell’ente assicurativo.
I fatti di causa
Nel novembre del 2017, un lavoratore, a seguito del rituale esperimento della procedura di cui all’art. 7 st. lav., veniva licenziato per giusta causa, dopo che gli erano state contestate, da parte della banca ex datrice di lavoro, una serie di condotte elusive rispetto alle finalità assistenzialistiche dei permessi di cui alla l. 104/1992, accertate a seguito di investigazioni private commissionate dal datore di lavoro.
Il lavoratore impugnava giudizialmente il predetto provvedimento; tuttavia, l...