SpecialiIl Punto

Premi variabili individuali - La formazione come modalità di compensazione della prestazione lavorativa

di Gabriele Fava e Emilio Aschedemini

N. 4

guida-al-lavoro

Solo in presenza di contratti, accordi o regolamenti aziendali, è prospettabile offrire ai lavoratori la possibilità di iscriversi e frequentare a corsi di formazione utilizzando il plafond di Welfare Aziendale, in accordo con quanto stabilito dall’art. 100 del Tuir

I contratti di lavoro a contenuto formativo

Lavoro e formazione sono due argomenti cardine, due pilastri che deve pretendersi vadano di pari passo.

Infatti, come è noto, nel nostro paese, sono previsti contratti a cosiddetta causa mista. Si tratta di contratti in cui il sinallagma non si sostanzia soltanto nello scambio tra forza lavoro e retribuzione ma bensì in cui è presente una ulteriore componente: un piano formativo che il lavoratore deve seguire con la finalità di raggiungere una precisa professionalità.

Questi contratti sono definiti...

  • [1] Che sostituisce interamente il “Testo Unico dell’apprendistato” già contenuto nel D.lgs. n. 167/2011.

  • [2] D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917.

  • [3] Non concorrono a formare il reddito] fbis) le somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione, da parte dei familiari indicati nell’articolo 12, dei servizi di educazione e istruzione anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, nonché per la frequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali e per borse di studio a favore dei medesimi familiari.

  • [4] Secondo una indagine del Centro Studi Tagliacarne il 30,7 % delle aziende che stanno investendo in attività formative nel triennio 2022-2024.

  • [5] Il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è il programma con cui il governo intende gestire i fondi del Next generation Eu. Cioè lo strumento di ripresa e rilancio economico introdotto dall’Unione europea per risanare le perdite causate dalla pandemia. Redatto dall’allora governo Draghi e approvato dalla commissione europea nel giugno 2021, il Pnrr italiano ha una struttura articolata. Prevede sei missioni, organizzate in componenti, ognuna delle quali comprende una serie di misure, che possono essere riforme normative o investimenti economici. Dalla transizione ecologica a quella digitale, dalla sanità alla scuola, dai trasporti alla giustizia: le materie in agenda sono diverse e numerose. Si tratta complessivamente di 358 misure e submisure, di cui 66 riforme e 292 investimenti. Ciascuna di queste ha diverse scadenze da rispettare, a cadenza trimestrale, lungo uno o più anni dal 2021 al 2026.