Con il D.lgs. n. 24/2023 il legislatore ha ampliato, sia dal punto di vista oggettivo che soggettivo, il diritto dei lavoratori che segnalano illeciti ad essere protetti dalle discriminazioni di ogni tipo, perseguendo l’interesse alla legalità ed alla integrità degli enti. Il decreto, tuttavia, ripropone una disciplina divaricata tra settore pubblico e settore privato, lasciando inoltre del tutto scoperte alcune ipotesi di segnalazione che non rientrano nel campo oggettivo dello stesso decreto
Con il D.lgs. n. 24/2023, attuativo della direttiva (UE) n. 1937/2019, il legislatore italiano ha riformato la disciplina nazionale relativa alla segnalazione degli illeciti che si verificano nei contesti di tipo lavorativo (c.d. whistleblowing)[1].
Le finalità del decreto
Con il whistleblowing...
Roma, palcoscenico ideale per riflettere su lavoro e costituzione
di Filippo Maria Giorgi