Regole e valori Isee 2015 per assegni nucleo familiare, maternità e voucher baby sitting
L'Inps ha emanato con la circolare 48 del 20 febbraio 2015, i nuovi limiti di reddito applicabili per le domande riferite all'anno 2014, ma presentate successivamente al 1° gennaio 2015, per ottenere l'assegno per il nucleo familiare e l'assegno di maternità concessi dai Comuni.
Nuovo Isee dal 2015 - Dal 1° gennaio 2015 sono entrate in vigore le nuove regole per la compilazione del modello Isee (indicatore della situazione economica equivalente), per richiedere benefici e agevolazioni sociali e assistenziali per i cittadini in condizioni economiche disagiate.
Assegno nucleo familiare - Secondo l'articolo 65 della legge 448/1998 in favore dei nuclei familiari composti da cittadini italiani e dell'Unione europea residenti, da cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo, nonché dai familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, con tre o più figli tutti con età inferiore ai 18 anni, che risultino in possesso di risorse economiche non superiori al valore dell'indicatore della situazione economica equivalente con riferimento a nuclei familiari con cinque componenti, è concesso un assegno.
Per l'anno 2014 l'importo in misura intera è stato pari a 141,02 euro mensili spettanti per 13 mensilità. Per le domande relative al medesimo anno, il valore dell'indicatore della situazione economica equivalente, è di 8.538,91 euro.
Gli importi dell'assegno e dei requisiti economici sono rivalutati annualmente sulla base della variazione dell'indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
L'importo dell'assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori è corrisposto (Inps, circolare 171/2014):
- in misura intera per i valori dell'Ise inferiori o uguali alla differenza tra la soglia Ise (determinata dalla moltiplicazione di 8.538,91 per la scala di equivalenza) e l'importo dell'assegno su base annua;
- in misura ridotta, per importi annui non inferiori a 10,33 euro, per i valori dell'Ise compresi tra la predetta differenza e la soglia Ise sopra definita
Assegno di maternità - Per ogni figlio nato, o per ogni minore in affidamento preadottivo o in adozione senza affidamento dalla stessa data, alle donne residenti, cittadine italiane o comunitarie o in possesso di carta di soggiorno che non beneficiano dell'indennità di maternità per congedo in base al Testo unico (Dlgs 151/2001), per le lavoratrici dipendenti, per le imprenditrici artigiane, commerciali e agricolo, nonché per le libere professioniste è concesso un assegno di maternità a carico dei Comuni di residenza ed erogato dall'Inps (articolo 74 del Dlgs 151/2001).
L'assegno di maternità è pari a 1.691,05 euro per il 2014 (338,21 euro mensili per 5 mensilità) ed è concesso alle donne con Isee inferiore alla soglia di 16.921, 11 euro, da rivalutarsi sulla base della variazione nel 2013 dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Domande 2015 – La circolare 48/2015 dell'Inps precisa che le domande di assegno di maternità e assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori presentate entro il 31 dicembre 2014 saranno valutate sulla base delle soglie Ise stabilite nel 2014.
Invece le soglie dell'Isee rivalutate, indicate in precedenza, si applicano esclusivamente:
a) per i richiedenti che presentano la domanda di assegno di maternità, successivamente al 1 gennaio 2015, per i figli nati precedentemente a tale data;
b) per i richiedenti che presentano, dal 1 gennaio 2015 al 31 gennaio 2015, la domanda di assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minorenni per l'anno 2014.
I valori rivalutati riferiti al 2015 saranno pubblicati in un successivo intervento dell'Inps.
Voucher baby sitting – Il messaggio del 20 febbraio 2015, n. 14685 interviene sul voucher baby sitting sempre in relazione al nuovo Isee.
Tale beneficio riguarda la madre lavoratrice che può richiedere, al termine del congedo di maternità ed entro gli undici mesi successivi, in alternativa al congedo parentale, dei voucher per l'acquisto di servizi di baby sitting, oppure un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati, per un massimo di sei mesi.
In base al messaggio le domande pervenute entro il 31 dicembre 2014 (incluso) non potranno essere respinte per motivi legati alla mancata o irregolare presentazione della dichiarazione Isee, dato che il ministero del lavoro non ha indicato i valori massimi dell'Isee.
Le domande respinte dovranno essere riesaminate. Per quanto concerne invece l'anno di sperimentazione 2015, nell'attesa dell'eventuale emanazione del decreto direttoriale, in caso di domanda per la quale la procedura “gestione bonus infanzia” abbia segnalato un'irregolarità relativa alla dichiarazione Isee, le sedi dell'Inps dovranno contattare la madre lavoratrice richiedente al fine di far regolarizzare la problematica relativa alla dichiarazione Isee.