Accertamento del mobbing in giudizio: le indicazioni della Corte di cassazione
L’elemento qualificante è l’intento persecutorio che unifica i vari atti che compongono la condotta mobbizzante
Nell’analizzare la tematica dell’accertamento del mobbing si cade spesso in un errore: dare rilevanza all’illegittimità dei singoli atti che compongono la condotta complessiva. In realtà, la giurisprudenza è costante nel ritenere, come anche di recente ribadito (Corte di cassazione, sezione lavoro, 12 febbraio 2024, n. 3822), che l’elemento qualificante del mobbing è l’intento persecutorio che unifica i vari atti che compongono la condotta mobbizzante, a prescindere dalla legittimità o meno di ciascuno...
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Sezione Lavoro
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