Previdenza

Altri 12 mesi di scivolo fino alla vecchiaia per chi ha almeno 63 anni

di Antonello Orlando

La nuova manovra di Bilancio traghetta l’Ape sociale verso il 2023 confermando le modifiche apportate dalla legge 234/2021. L’anticipo pensionistico è stato introdotto nel 2017 nel nostro ordinamento in via sperimentale per accompagnare a pensione i lavoratori con almeno 63 anni di età. Analogamente allo scorso anno, l’Ape garantirà un assegno, pari a un massimo di 1.500 euro per 12 mensilità, fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia.

Oltre a 63 anni di età, da compiere entro il 31 dicembre 2023, i lavoratori dovranno rientrare in una delle quattro categorie con relativo requisito contributivo.

La prima è costituita dai disoccupati che abbiano perso il posto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, o a seguito di dimissioni per giusta causa o, ancora, per scadenza del rapporto a tempo determinato (purché con almeno 18 mesi di lavoro dipendente nei 36 precedenti la cessazione). Questa platea deve avere terminato la Naspi e possedere almeno 30 anni di contributi, cumulabili fra tutte le diverse gestioni Inps, inclusa quella separata. Dal 2022 è venuto meno il requisito di inoccupazione trimestrale post fruizione della Naspi.

Il requisito contributivo di 30 anni è previsto anche per altre due platee:

i caregiver, che assistono da almeno da sei mesi continuativi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità, o residualmente un parente o affine di secondo grado convivente;

i lavoratori con invalidità pari almeno al 74 per cento.

I contributi minimi salgono a 36 anni per i dipendenti che svolgono, da almeno sette anni negli ultimi dieci o sei negli ultimi sette, un lavoro gravoso, vale a dire una delle 23 attività individuate dalla legge di Bilancio 2022.

La proroga al 2023 dell’Ape sociale mantiene anche un’altra modifica introdotta dalla legge 234/2021, che ha ridotto il requisito contributivo da 36 a 32 anni per operai edili e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica.

Il disegno di legge di Bilancio 2023 conserva tutte le caratteristiche della disciplina dell’Ape sociale degli anni pregressi: per accedere i lavoratori dovranno cessare qualsiasi rapporto di lavoro e potranno riattivarne uno nuovo con limite di reddito di 8mila euro lordi annui se attività subordinata o parasubordinato, 4.800 euro se autonoma.

Confermate anche le scadenze per la presentazione delle domande a marzo, luglio e novembre.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©