Buongiorno, abbiamo un quesito circa l'assoggettamento fiscale di un lavoratore dipendente straniero, assunto da un'azienda italiana, che presta la sua attività lavorativa in Stati diversi. Di seguito il quadro: il lavoratore tedesco, residente e con centro di interessi in Germania, sarà assunto con contratto di lavoro subordinato da un'azienda italiana e che non ha una stabile organizzazione in Germania. Per il 25% dell'anno presterà la sua attività lavorativa in Germania e dove verserà anche i contributi previdenziali, mentre per il restante 75% dell'anno svolgerà la sua attività lavorativa in diverse nazioni. Non raggiungendo il requisito dei 183 giorni in nessuna delle nazioni , vorremmo capire dove è tenuto a pagare le imposte.
La risposta al quesito richiede un preliminare, seppur sintetico, richiamo ai principi generali della tassazione internazionale, dal momento che per individuare la legislazione applicabile ai fini fiscali è necessario conoscere con precisione i criteri di collegamento stabiliti da ciascun Paese coinvolto dal fenomeno della mobilità transnazionale del lavoratore, siano essi di carattere domestico o convenzionale. Generalmente, sono tre i criteri adottati dagli Stati per definire la propria sovranità...