Una società a responsabilità limitata è composta da due soci che posseggono il 55% e il 45% delle quote. L’amministrazione della srl è detenuta dal socio con il 45% delle quote cui, tra l’altro, è stato attribuito pieno potere (ordinario e straordinario). Il socio con il 55% delle quote, in vista della prestazione lavorativa effettivamente svolta all’interno dell’azienda, vorrebbe avviare un rapporto di lavoro subordinato con contratto di lavoro a tempo indeterminato. In considerazione della posizione assunta, dal medesimo, all’interno dell’azienda (socio di maggioranza) e delle quote possedute è possibile configurare l’ipotesi del rapporto di lavoro subordinato?
Nelle società di capitali (alle quali appartiene la società a responsabilità limitata) è più agevole configurare un rapporto di lavoro subordinato in capo al socio non amministratore in virtù sia del fatto che la società di capitali possiede una personalità giuridica distinta da quella del socio, sia della circostanza che delle obbligazioni sociali risponde la società con il suo patrimonio e non i singoli soci. Tale assunto generale (confermato dall’Inps nella circolare 179/1989 e dalla giurisprudenza...