In una società cooperativa agricola, a mutualità prevalente, operante nel settore della selezione e conservazione di frutta e ortaggi, i membri del CdA, che sono anche soci della cooperativa nonché titolari di partita IVA in qualità di imprenditori agricoli, percepiscono un compenso annuo di € 5.000 lordi, per la carica sociale. La nomina del CdA e la determinazione del compenso di ciascun consigliere risultano deliberate dall’assemblea dei soci. Si chiede quale sia il corretto trattamento previdenziale e fiscale di tali compensi, tenuto conto dell’esiguità degli importi assegnati e dei limiti di esenzione previsti per le c.d. “mini co.co.co.” anche rispetto all’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata.
Nel caso di una cooperativa agricola a mutualità prevalente, i compensi annui corrisposti ai membri del Consiglio di Amministrazione, che sono anche soci della cooperativa e titolari di partita IVA come imprenditori agricoli, pongono il problema del corretto inquadramento previdenziale e fiscale. In particolare, si tratta di compensi modesti, pari a 5.000 euro lordi annui, deliberati dall’assemblea dei soci. Si analizza il trattamento da riservare a tali compensi, tenuto conto della normativa vigente...