ApprofondimentoContenzioso

Infortuni sul lavoro e instaurazione di prassi lavorative contra legem

di Pasquale Dui e Luigi Antonio Beccaria

N. 16

guida-al-lavoro

Il datore di lavoro è condannato per l’incidente mortale anche se il lavoratore ha violato le direttive impartite, compiendo un’attività espressamente vietata. Di fronte alla violazione di varie disposizioni antinfortunistiche da parte dell’azienda, non risulta abnorme la condotta del dipendente che disapplica elementari norme di sicurezza: l’area di rischio di chi è titolare della posizione di garanzia, infatti, risulta ampliata dalla mancanza di qualsiasi forma di tutela fino a comprendere atti che dipendono dall’inerzia del datore.

Massima

  • Infortuni sul lavoro – vigilanza del datore di lavoro – instaurazione di prassi contra legem da evitare – necessità – condotta del datore di lavoro omissiva di sorveglianza – reato di omicidio colposo – sussiste Cass. pen., sez. IV, 26 marzo 2024, n. 12326

    In tema di prevenzione di infortuni sul lavoro, il datore di lavoro deve vigilare per impedire l’instaurazione di prassi contra legem foriere di pericoli per i lavoratori, con la conseguenza che, in caso di infortunio del dipendente, la condotta del datore di lavoro che abbia omesso ogni forma di sorveglianza, integra il reato di omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme antinfortunistiche

Riepilogo dei fatti di causa e della vicenda di merito

In data 11 gennaio 2016 avveniva un grave sinistro sul lavoro, in cui un lavoratore, mentre si trovava all’interno di un silo, preposto alla raccolta di bucce degli agrumi, finalizzato, in conformità all’oggetto sociale della società datrice, all’attività di trasformazione dei frutti medesimi in succo, al fine di riparare un guasto (blocco del c.d. “buratto”, ossia il motore preposto a filtrare il succo d’arancia), per cui lo stesso chiamava un collega; detto collega, prontamente accorso, avvertiva...

  • [1] Così Cass. pen., n. 10123/2011, che ha espresso la seguente massima di diritto: “In tema di prevenzione di infortuni sul lavoro, il datore di lavoro deve vigilare per impedire l’instaurazione di prassi “contra legem” foriere di pericoli per i lavoratori, con la conseguenza che, in caso di infortunio del dipendente, la condotta del datore di lavoro che abbia omesso ogni forma di sorveglianza circa la pericolosa prassi operativa instauratasi, integra il reato di omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme antinfortunistiche.”

  • [2] Cass. pen., n. 13636/2019, secondo cui: “Il beneficio della non menzione della condanna di cui all’art. 175 c.p. è fondato sul principio dell’“emenda” e tende a favorire il processo di recupero morale e sociale del condannato, sicché la sua concessione è rimessa all’apprezzamento discrezionale del giudice di merito e non è necessariamente conseguenziale a quella della sospensione condizionale della pena, fermo restando l’obbligo del giudice di indicare le ragioni della mancata concessione sulla base degli elementi di cui all’art. 133 c.p.”