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Lavoro da remoto oltreconfine: dipendente trasferito nei Paesi Bassi

di Camilla Fino

La domanda

Alfa SRL è un’azienda italiana, con sede unicamente in Italia, la quale decide di assumere Tizio, cittadino e residente in Italia, come impiegato il cui lavoro potrà essere svolto interamente in modalità agile. Dopo alcuni mesi dall’assunzione Tizio sposta la sua residenza in Olanda e da quel territorio continua a lavorare in smart working per Alfa (senza mai venire in Italia o molto occasionalmente). Ci si chiede come comportarsi a livello di ritenute fiscali e previdenziali, considerando che Alfa non intende sostenere costi per un payroll provider olandese e Tizio non intende aprire una partita IVA olandese ed erogare fattura (entrambe soluzioni prospettate ma rifiutate dagli interessati).

Si analizza il caso di un dipendente assunto in Italia, che si trasferisce nei Paesi Bassi e lavora da lì in smart working: l’imposizione salariale segue il luogo di svolgimento dell’attività. Cessano quindi le ritenute IRPEF in Italia (salvo giornate lavorate in Italia) e si applicano in Olanda le wage taxes e la previdenza olandese, con registrazione di Alfa come datore estero presso la Belastingdienst. Non serve costituire una società né aprire la partita IVA del lavoratore; vanno però gestiti...