Smart working, sui fragili decide il datore di lavoro
L’attività da remoto deve essere compatibili con le concrete esigenze dell’azienda ed è consentito modificare la quota di attività svolta fuori sede
La compatibilità con lo smart working per i lavoratori fragili deve essere valutata anche alla luce delle esigenze concrete dell’azienda, secondo quanto deciso dal Tribunale di Trieste il 21 dicembre scorso affrontando, per la prima volta a quanto risulta, questo tema.
Un’impiegata “certificata” come fragile lavorava, in forza di un accordo individuale a termine, in modalità agile integrale, cinque giorni su cinque a settimana. Alla scadenza del termine, il datore di lavoro le ha comunicato che, in...